28 Dicembre 2024

Quando a dieta sono le aziende

La tutela dell’agroalimentare Made in Italy a vantaggio della salute e dell’economia

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Nel 2010 la Dieta mediterranea è stata inserita nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’Unesco. Un riconoscimento che esprime l’importanza di un corretto stile di vita in termini di prevenzione e salute, ma anche di tutela delle pratiche tradizionali che contraddistinguono la cultura rurale di diversi paesi del Mediterraneo. Una scelta legata al consumo di cibi che ha ricadute importanti sulle condizioni fisiche delle persone e sull’economia dei territori, minacciata anche dal dilagare del cibo sintetico, come denunciato da Coldiretti Puglia in occasione della presentazione del Fiordilatte DOC più lungo al mondo. Guinness dei primati, ma non solo come di spiega l’allevatrice Mariangela Netti, che ha presentato in Camera di commerci a Bari l’insolita creazione. “Una provocazione sicuramente in contrapposizione a questo momento di crisi che riguarda tutti gli allevamenti. In contrapposizione anche a quello che la chimica che vuole mettere da parte: l’allevare al naturale, il benessere, il pascolo, tutto quello che noi ci sforziamo di fare profondamente tutti i giorni, giorno dopo giorno. Ed ecco perché nasce questa treccia fatta con 150 litri di latte di mucca bruna, realizzata con l’ausilio di due casari in tre ore di lavoro. Un intreccio vero – conclude Netti – che parte dal latte dal mondo dell’allevamento.”

© Foto: Puglia Verde

La Dieta mediterranea rappresenta una ricchezza da tutelare rispetto al pericolo di erosione del patrimonio culturale e alimentare dei popoli mediterranei

Un patrimonio quello dell’agroalimentare Made in Italy che vale circa 52 miliardi, sottolinea Roberto Capone, amministratore principale della sede italiana del CIHEAM, il Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici Mediterranei a Valenzano. Proprio perché è un patrimonio in erosione da difendere, il nostro istituto organizza dal 28 al 30 settembre ‘la terza conferenza mondiale sulla Dieta Mediterranea’. Una tre giorni che vedrà la presenza di 194 partecipanti a oggi che avranno modo di confrontarsi in 20 sessioni relative. Un modo per cambiare rotta, ovvero – conclude Capone – accelerare l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per andare verso sistemi alimentari più sostenibili utilizzando la Dieta mediterranea.”
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