30 Gennaio 2025

Campagna olivicolo olearia 2022-2023, clima e aumento dei costi preoccupano i produttori

Annata di scarica e condizioni metereologiche dimezzano la produzione. A preoccupare ulteriormente gli attori della filiera l’aumento generale dei costi di produzione

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È da poco iniziata la campagna olivicolo olearia 2022 2023. Un’annata che si preannuncia difficile: siccità e alte temperature hanno avuto importanti ripercussioni sul ciclo vitale delle piante. A completare un quadro complesso, il generale aumento dei costi di produzione. “Le olive sono poche, scarse, quindi abbiamo una riduzione del 50% nei confronti dell’annata scorsa 2021-2022. Quindi diciamo che l’anno scorso era un’annata di piena quest’anno è una annata di scarica”. A tracciare il quadro della situazione è Pasquale Mastandrea, presidente dell’Oleificio Cooperativo “Cima Di Bitonto”.

© Foto: Puglia Verde

Per quello che invece concerne la mosca olearia che cosa sta accadendo?

“La zona mare è stata colpita abbastanza però nelle altre zone interne sinceramente non abbiamo problemi. La qualità è ottima e solo come ho detto prima, la produzione non è tanta”.

In Puglia, regina a livello nazionale per la produzione di olio, si è registrato un calo pari al 43% nel periodo che va dal biennio 2006-2007 al 2020-2021, cosi come nel resto d’ Italia, secondo quanto emerso dal rapporto annuale sull’economia della Puglia della Banca d’Italia. Xylella, ma non solo. A pesare sul settore, fattori di natura strutturale.

Quali sono i principali aumenti dei costi che ha potuto verificare su tutta la filiera?

“Dall’inizio del 2022 ci sono stati dei rincari non spiegabili perché i concimi sono triplicati, poi il fattore gasolio che noi pagavamo a 70 centesimi, lo abbiamo pagato 1.40, 1.50 euro. Ci sono stati dei rincari molto alti anche se la guerra (ndr conflitto russo-ucriano) quando c’è stato il momento dei concimi non era ancora iniziata, quindi non mi spiego questi aumenti. Poi nella trasformazione ci sono rincari sull’energia, quindi tutto il problema di energia e quindi i frantoi che consumano tanta energia, le bollette che sono schizzate il doppio”.

© Foto: Puglia Verde

Le preoccupazioni dei produttori potrebbero determinare un nuovo corso per il futuro del settore. Sulle scelte pesano i rincari energetici registrati negli ultimi mesi

Lei parla di bollette energetiche che hanno subito degli incrementi notevoli, ma di fatto le macchine del frantoio sono state accese in questi ultimi giorni, a che cosa si riferisce?

“Io mi riferisco alla bolletta che è arrivata il mese di luglio-agosto. Noi abbiamo un pozzo artesiano e assorbe anche corrente. L’anno scorso 2021 avevamo la bolletta di 4.500 euro invece quest’anno abbiamo avuto 11.000 euro: quindi c’è più del doppio delle spese di energia. Immagino ora che iniziamo a molire le olive dato che i frantoi assorbono tanta energia, non so come andranno a definire le cose”.

© Foto: Puglia Verde

Qual è il sentimento che raccoglie tra i soci di questa cooperativa? C’è preoccupazione per il futuro?

“Ma certo, io penso che abbiamo tutti una preoccupazione perché alla fine alla luce dell’andamento tutti i produttori sono preoccupati perché devono investire per il prossimo anno, cioè fare lavori per il prossimo anno e quest’anno hanno una campagna di scarica. Certamente i produttori sono tutti preoccupati anche perché io dico sempre una cosa, questa è una cosa personale, prima si andava con entusiasmo in campagna ma ora andiamo a malincuore, non c’è quella soddisfazione di andarci, ci andiamo perché è il nostro lavoro e ci teniamo alla nostra natura e ai nostri alberi”.

Una filiera, quella olivicolo olearia, da difendere e tutelare. E proprio contro l’abbandono degli uliveti, domenica 30 ottobre torna anche in Puglia la Giornata nazionale della Camminata tra gli olivi – promossa dall’Associazione Città dell’Olio. Un abbraccio collettivo per manifestare con un atto dal grande valore simbolico l’amore verso una pianta, l’olivo, cara a tutti i popoli del mediterraneo.

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