2 Febbraio 2025

Consorzi di Bonifica

Quello da poco iniziato è un anno cruciale per il futuro dell’attività di bonifica e di irrigazione in Puglia: in arrivo la delibera sui nuovi piani di bonifica

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È una delle questioni che da mesi tiene banco in Puglia, stiamo parlando dei Consorzi di Bonifica. Da una parte le istanze degli agricoltori, dall’altra il lavoro del commissario straordinario e la Regione Puglia. Abbiamo fatto il punto della situazione con l’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia.

Come stanno le cose?

“È un lavoro incessante che mette nella condizione entro fine mese di portare in Giunta i nuovi piani di bonifica che hanno scontato tutte le procedure di valutazione di VIA e VAS secondo le norme di legge. Un lavoro di due anni molto complicato molto complesso che però avrà culmine con questa delibera che metterà nella condizione il partenariato economico sociale, gli agricoli, i comuni di rivedere i piani di classifica perché purtroppo molti continuano a parlare e a sbraitare non considerando il fatto che nei piani di classifica dal 2012 non hanno proferito parola e non si sono preoccupati di verificare quale parte del territorio escludere dalla tassazione e cosa fare come comunità rispetto alle richieste”.

Tra le questioni più discusse, il pagamento del tributi, in primis il 630, il contributo ordinario a carico di tutti i proprietari di terreni e immobili che ricadono nel perimetro di contribuzione di un consorzio di bonifica. “È una norma che va rispettata, l’introito di quelle risorse consente di fare i lavori, se non vengono introitate risorse continuiamo a rifondere quei capitoli di spesa con soldi di bilancio regionale, il cane che si morde la coda – continua Pentassuglia –  Dove abbiamo pulito i canali, dove abbiamo lo sfocio a mare di queste attività non abbiamo più avuto allagamenti, danni alle imprese agricole ma anche danni alle comunità, e quindi abbiamo bisogno tutti di convergere in una direzione che guardi al futuro dei consorzi, che noi non possiamo chiudere, non possiamo togliere dalla circolazione perché è improprio additarli come carrozzoni in quanto hanno fatto la loro attività, hanno una mission data dalla legge, addirittura dalla Costituzione, dobbiamo solo ammodernarne la loro utilizzazione perché i tempi cambiano e cambiano anche le esigenze dei territori che si sono modificati nel frattempo.

© Foto: Puglia Verde

Il futuro dell’irrigazione in Puglia passa dall’ammodernamento delle infrastrutture. Prioritario è ridurre le perdite d’acqua

I 4 i consorzi commissariati, Arneo, Stornara e Tara, Terre d’Apulia e Ugento Li Foggi, sono stati soppressi con la Legge Regionale della Puglia n. 1 del 3 febbraio 2017, la stessa che ha previsto la costituzione di un ente unico denominato “Consorzio di bonifica Centro-Sud Puglia. “Il lavoro di questi due anni è stato proprio teso a raggiungere quell’obbiettivo cioè a rispettare la legge. Poi come ho sempre detto, come ho detto in aula, alle Commissioni ma anche nelle riunioni fatte con gli agricoltori, io non ho uno schema precostituito. Quando ci sediamo intorno a un tavolo e nel tavolo della concertazione possono venire fuori ipotesi che possono andare anche oltre il consorzio unico – continua Pentassuglia –  io sono pronto ad approfondire i temi e a valutare come noi spendiamo meno risorse per le poltrone e più risorse per la gestione equa di un servizio, quello idrico e soprattutto di tutela del territorio, quindi le attività che facciamo per fare manutenzione dei canali e ridurre il rischio idraulico, perché la mission vera è fare in modo che la gente riceva servizi veri. Noi abbiamo programmato opere infrastrutturali importanti che sono oggetto di manutenzione straordinaria. La manutenzione straordinaria sta alla Regione Puglia perché sono canali del demanio regionale, abbiamo bisogno di capire cosa il PNRR ci mette davvero a disposizione per capire anche qui come riduciamo le perdite. Per avere un pareggio tra costi e benefici nell’ambito del bilancio noi dobbiamo evitare che l’acqua si disperda con canali ormai obsoleti che però servono per raggiungere le aziende. Ma quando si perde il 60 il 62% mediamente di acqua è fisiologico non avere il pareggio ed è vero che le lamentele aumentano. Quindi – conclude l’assessore – c’è tanto lavoro da fare per mettere ogni tassello al suo posto”.

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