È “Viola Bio” dell’azienda agraria Viola di Foligno il vincitore del Premio Biol, il concorso dedicato ai migliori oli extravergini di oliva biologici del mondo, tenutosi a Bari nei giorni scorsi. Lo ha stabilito la giuria internazionale del concorso, istituito nel 1996 ad Andria per iniziativa del Ci.Bi., il Consorzio Italiano per il Biologico. “Siamo orgogliosi e soddisfatti di aver concluso questa ventottesima edizione del Premio Biol che si conferma come il concorso internazionale più prestigioso non solo del settore del biologico ma del settore olivicolo – ha dichiarato Gaetano Paparella, Presidente Premio Biol – Grazie anche alla grande diffusione che il biologico ha avuto nell’olivicoltura non solo italiana ma anche degli altri Paesi e all’importanza che assume il metodo di agricoltura biologica per limitare gli impatti negativi per l’agricoltura e per contrastare i cambiamenti climatici.”
Sul podio, al secondo posto, il “Meles Meles Blend” dell’omonima azienda di Negrar di Valpolicella, nel Veronese, e, al terzo posto, il Mate Viola Tonda dell’azienda croata Orna. “Sono strepitosi come oli, direi che è l’aggettivo che meglio li descrive. – ha affermato Alfredo Marasciulo, capo panel Premio Biol – Tante varietà diverse accomunati dall’unica caratteristica che è la loro assoluta eccezionalità e straordinarietà. Constatare come questi produttori siano riusciti ad ottenere degli oli così buoni in un’annata così complicata è una grandissima soddisfazione perché vuol dire che la competenza e la professionalità e il lavoro prevalgono anche su avversità climatiche”.
A essere valutati e premiati oli extravergini di oliva provenienti dalle principali aree di produzione del mondo. Significativa la presenza della Puglia, prima regione produttrice d’Italia
A conquistare il premio territoriale “Biol Puglia”, tra le novanta aziende partecipanti, tre oli che sono entrati anche nella Top Ten del concorso. Prima classificata l’Azienda Agricola Donato Conserva di Modugno, con il suo “Mimì Peranzana”. “Una peranzana che conquista il podio è un po’ difficile ecco rara da vedere perché è una cultivar innanzitutto a doppia attitudine, si presta molto bene come oliva da mensa ma anche come oliva da olio – ha dichiarato Domenico Conserva, produttore Olio Mimì Peranzana – Il prodotto è estremamente fruttato, sa di mela, di pomodoro, ma se non lavorata nel giusto periodo, si ha poco amaro e piccante”.