25 Ottobre 2024

Mancanza manodopera agricola, si cercano 100mila lavoratori

Continua a preoccupare la carenza di manodopera nel settore agricolo. In Puglia quasi 30mila braccianti in meno negli ultimi 6 anni

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Vigneti, ciliegeti, serre: nei campi italiani, secondo le maggiori organizzazioni del settore agricolo, mancherebbero 100mila operai. Ai problemi attraversati dal comparto, siccità in primis, con l’arrivo delle grandi raccolte preoccupa la mancanza di manodopera. Significativi i dati relativi al cosiddetto click day, fissato lo scorso 27 marzo, la procedura telematica prevista dal decreto flussi 2022 per l’ingresso di lavoratori stagionali non comunitari residenti all’estero: oltre 250mila le istanze trasmesse dai datori di lavoro a fronte di 82.705 quote previste in totale. 44mila quelle riservate ai settori turistico-alberghiero e agricolo.

A intervenire sullo stato occupazionale del settore agricolo, anche la Flai-Cgil Puglia, la Federazione dei lavoratori dell’Agro-Industria, che evidenzia la perdita in Puglia di 28.750 braccianti negli ultimi sei anni, passati da 185.573 a 156.825. Dall’analisi degli elenchi annuali degli operai e delle giornate svolte forniti dall’INPS, sottolinea il segretario generale della Flai Cgil Puglia, Antonio Gagliardi in una nota, solo nel 2022 si è registrato un calo pari a 7.725 unità. In leggero aumento, invece, i lavoratori stranieri, passati da 34.264 a 34.500. Romania, Albania, Marocco, Bulgaria e Senegal i principali Paesi di provenienza della manodopera.

Tra i territori pugliesi maggiormente interessato dal fenomeno, Foggia, Bari e Brindisi le province in cui si è registrato un calo maggiore

Guardando ai dati per province, ad avere la peggio è Foggia, con un calo di 2.055 unità. Non va meglio in provincia di Bari, che conta 34.464 iscritti e un calo di 1.976 unità. Seguono Brindisi con 21.018 operai registrati e 1.178 braccianti in meno, Lecce con 18.137 iscritti e un saldo negativo di 982 unità, la Bat con 17.878, 801 in meno, e Taranto con una manodopera di 25.473 unità, 733 in meno rispetto all’anno precedente. La scarsa attrattività per un lavoro fortemente sottopagato e il trasporto dei braccianti, sarebbero, secondo la Flai CGIL, le principali ragioni della difficoltà a reperire manodopera agricola. Concause del calo degli addetti registrato negli ultimi anni, l’attività ispettiva mirata a scovare i lavoratori fittizi e un forte impiego nel 2022 di manodopera agricola prestata all’edilizia a causa del bonus 110.

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