La burrata si piazza al sesto posto della classifica 2023-2024 dei 100 migliori formaggi del mondo. A stilare la graduatoria, che vede nella top ten l’eccellenza casearia prodotta soprattutto in Puglia, il portale gastronomico TasteAtlas. I formaggi italiani occupano il podio della “100 best cheese in the world” 2023/2024. Su 1.378 formaggi catalogati e 36.551 valutazioni degli utenti registrate, di cui 24.296 valide, è stata stilata la classifica dei primi 100 formaggi con la migliore valutazione media. Anche quest’anno il primo posto va al parmigiano reggiano, seguito dalla mozzarella di bufala campana e dallo stracchino di Crescenza.
Dopo i primi tre in classifica, per trovare un altro formaggio italiano bisogna scendere al sesto posto, con la burrata
Nella classifica 2022-2023 la burrata aveva guadagnato il podio con il terzo posto, dietro parmigiano reggiano e gorgonzola piccante, ma quest’anno è stata superata dal Graviera Naxau greco (terzo posto) e preceduta dal portoghese Queijo Serra da Estrela . Rispetto allo scorso anno, inoltre, dalla top ten sono usciti 4 prodotti italiani. Fuori dai primi 10, infatti, gorgonzola piccante, Grana Padano, pecorino sardo e pecorino toscano. Sono però 21 i formaggi italiani che figurano tra i 100 migliori al mondo. Anche la burrata di Andria che nel 2016 ha ottenuto il riconoscimento dall’Unione europea di indicazione geografica protetta (IGP) è, nella classifica di TasteAtlas, al quarantesimo posto.
TastAtlas, oltre a stilare la lista dei “100 best cheese in the world”, ricorda anche le caratteristiche e la storia della burrata, che letteralmente significa imburrato
Il formaggio artigianale a pasta filata, tipico pugliese, è fatto a mano con latte vaccino, caglio e panna. Si ritiene che sia nato da un esperimento di Lorenzo Bianchino Chieppa. Il casaro andriese ebbe l’idea di formare un guscio per conservare al suo interno altri latticini e la panna, sulla falsa riga delle manteche, formaggi a pasta filata ripieni di burro. Un’idea bizzarra ma che si rivelò geniale, incontrando un alto gradimento e divenendo ben presto un classico italiano. La burrata è considerata un formaggio fresco perché non segue un processo di stagionatura dopo la sua produzione, e anche per questo motivo deve essere consumata nel giro di pochi giorni. È uno dei latticini più conosciuti e, secondo Assolatte, l’Associazione Italiana Lattiero casearia, anche uno più esportati all’estero.