Dall’Africa in Salento, per imparare a organizzare e gestire un mercato contadino, con l’obiettivo di valorizzare l’attività agricola e combattere l’insicurezza alimentare. Al via nella sede di Tricase del CIHEAM Bari il programma formativo organizzato nell’ambito del progetto Mami – Farmers Markets, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e realizzato dal Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici Mediterranei di Bari, in collaborazione con World Farmers Market Coalition. L’iniziativa, promossa da Coldiretti attraverso la Fondazione Campagna Amica, ha preso il via proprio mentre alla Camera è iniziato l’esame del Piano Mattei per lo sviluppo del continente africano.
Il progetto, nello specifico, si impegna a favorire la prosperità delle comunità e a far crescere le economie nelle regioni del Mediterraneo e dell’Africa, come Albania, Egitto, Libano, Kenya e Tunisia
A essere offerto un supporto tecnico per lo sviluppo di nuovi mercati contadini quali leve efficaci per rivitalizzare le comunità rurali, migliorare i mezzi di sussistenza per l’agricoltura familiare e valorizzare il ruolo dell’agricoltura multifunzionale per generare benefici economici, sociali ed ecologici. L’obiettivo principale è promuovere un sistema alimentare sostenibile, supportando i mercati contadini e facendoli gestire con competenza, a vantaggio dell’economia locale e per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, come la riduzione della povertà e fame zero. Ma anche per promuovere pratiche alimentari rispettose dell’ambiente e delle persone coinvolte nella catena alimentare.
Quello della diffusione dei mercati contadini, a cominciare dai Paesi in via di sviluppo, è l’obiettivo del World Farmers Markets Coalition. Uno strumento che punta a valorizzare le realtà locali e a sfruttare le potenzialità dell’impresa familiare, sostenendo i piccoli produttori del Sud del mondo. Fanno parte della coalizione, oltre all’Italia, anche Usa, Norvegia, Australia, Danimarca, Giappone, Canada, Cile, Ghana, Sud Africa, Georgia, Inghilterra e altri hanno già dichiarato il loro interesse ad aderire. In tutto, circa 80 associazioni da più di 60 Paesi, con il coinvolgimento di 250 mila agricoltori e delle loro famiglie.