Aumento dei costi di produzione, mancanza di manodopera, effetti del cambiamento climatico: sono anni difficili per la zootecnia nel Mezzogiorno. In Puglia, da quanto emerge dalla Banca Dati Nazionale dell’anagrafe zootecnica, si contano 408 aziende di bovini in meno dal 31 dicembre 2019 al 30 giugno 2023.
Ad avere un impatto significativo sulle stalle, nei mesi scorsi, il clima
La siccità nel 2022 e le copiose piogge verificatesi nel 2023 hanno avuto ripercussioni sulla produzione del foraggio, con conseguenze sia sulla qualità del latte che sui costi sostenuti dagli allevatori.
Osservando i dati della BDN dell’anagrafe zootecnica, emerge che il numero di capi di bovini in Puglia ha registrato, nel 2020 e 2021, un incremento sebbene nel quadriennio 2019-2022 sia diminuito. Aumentato anche il numero di bovini presenti negli allevamenti misti: alla fine del primo semestre dello scorso anno si contano circa 5mila capi in più rispetto al dicembre 2019. Segno che forse c’è chi ancora crede nelle potenzialità di un settore che rappresenta un importante presidio dei territori.
Nel video l’intervista all’allevatore Giangiuseppe Laterza.