Non è bastata la pioggia della scorsa settimana a riempire gli invasi della Puglia, con i livelli fermi a poco più della metà della capienza, rispetto allo stesso periodo del 2023. È quanto emerge dalle rilevazioni settimanali dell’Osservatorio sulle risorse idriche dell’ANBI, l’Associazione Nazionale dei Consorzi gestione e tutela territorio e acque irrigue. Dai dati emerge, infatti, che le piogge dei giorni scorsi, che hanno portato un po’ di sollievo ai territori assetati del Mezzogiorno, non hanno risolto gli scompensi di un inverno caldo e secco.
Alla Puglia la pioggia ha regalato una dotazione di riserva idrica pari a 8 milioni di metri cubi
Il totale dell’acqua trattenuta negli invasi pugliesi è salito a 183,59 milioni di metri cubi. Il buon andamento delle prime due settimane del mese però, non è riuscito a colmare il gap con l’anno scorso. A oggi, infatti, manca il 39% di acqua rispetto allo stesso periodo del 2023. Nella regione, come si legge nella nota di ANBI, l’ultima decade di febbraio è stata caratterizzata da piogge sopra la media nella fascia che va da Taranto alla costa brindisina attraversando la Valle d’Itria. Resta escluso, però, il basso Salento che è rimasto a secco, con cumulate dimezzate rispetto al consueto.
Se si guarda ai dati giornalieri raccolti nei bollettini pluviometrici della Protezione civile della Regione Puglia, emerge con evidenza la scarsità di giornate piovose che hanno caratterizzato lo scorso febbraio, con una media di soli 5 giorni di pioggia in tutto il mese, e con punte più alte sul Gargano e più basse nel Salento.
Scarse le precipitazioni anche nel mese di gennaio, quando sulla provincia di Foggia, secondo le elaborazioni dell’Osservatorio ANBI, sono caduti appena 60 millimetri di pioggia, scesi a circa 50 millimetri sul Barese, 40 millimetri sulla Valle d’Itria, 23 millimetri sul basso Salento e 12 millimetri su Leuca, il comune più a Sud nel “Tacco d’Italia”.