25 Ottobre 2024

Stime vendemmiali, segno positivo per la Puglia

Registrate differenze tra il nord e il sud del Tacco d'Italia, ma in generale le condizioni sono state favorevoli. I dati presentati a Ortigia in occasione del G7 Agricoltura

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Dopo la Sicilia, regione con il più lungo periodo vendemmiale d’Italia, è toccato alla Puglia avviare la raccolta dell’uva in questo 2024. Un anno che, con 41 milioni di ettolitri stimati, segna una timida risalita del Vigneto Italia dopo la scorsa annata ultra-light. È quanto emerso dalla presentazione delle previsioni ufficiali dell’Osservatorio Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini (Uiv) tenutasi a Ortigia nell’ambito di DiviNazione Expo 2024, in occasione del G7 Agricoltura. Il raccolto 2024 rimane infatti distante (-12,8%) dalla media produttiva dell’ultimo quinquennio, mancando l’obiettivo ottimale stimato dalle imprese del vino tra i 43-45 milioni di ettolitri. A contenere il potenziale produttivo, l’ormai consueto impatto di fenomeni climatici estremi, dalle piogge eccessive al Centro-Nord alla siccità nel Sud. Nel complesso un’annata contenuta nella quantità ma complessivamente di qualità buona, con diverse punte ottime.

© Foto: Puglia Verde

Stimato in Puglia un aumento del +18% rispetto allo scorso anno per la produzione di vino e mosto

La stagione viticola nel Tacco d’Italia è iniziata con qualche differenza tra il Nord Puglia e il Salento, ma in generale le condizioni sono state piuttosto favorevoli. Nel Nord Puglia, la stagione è partita con circa dieci giorni di anticipo, grazie alle alte temperature e alla siccità persistente. Già dalla prima decade di agosto, sono iniziate le raccolte delle uve bianche come Chardonnay e Moscato, insieme ai vitigni per le basi spumante. Le uve sono in ottimo stato sanitario e, con queste premesse, si prevede una stagione di buona qualità e quantità.

In Salento, la ripresa vegetativa dei vigneti ha beneficiato di un clima generalmente buono fin dal germogliamento. Grazie a condizioni meteorologiche favorevoli, molte zone hanno visto un anticipo di circa dieci giorni rispetto alla stagione passata. L’assenza di precipitazioni iniziali è stata vantaggiosa per la salute delle piante dal punto di vista fitopatologico, e le temperature quasi estive di febbraio, marzo e aprile hanno accelerato la crescita. Alcuni cali di temperatura a maggio hanno rallentato leggermente lo sviluppo. Nonostante ciò, la fioritura e l’accrescimento dei grappoli sono stati regolari.

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