25 Ottobre 2024

Infortuni sul lavoro in agricoltura, + 3% nei primi 7 mesi del 2024

La sicurezza sul lavoro nel settore primario al centro di un incontro organizzato a Bari nell’ambito della Fiera del Levante

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In aumento gli infortuni sul lavoro nei primi sette mesi del 2024 (+3%) rispetto all’anno precedente, mentre gli infortuni mortali (5) risultano stabili, ma sempre troppo elevati. Una piaga, quest’ultima, in una regione a forte vocazione agricola, che nel quinquennio 2018-2022 ha riguardato tanto i lavoratori autonomi (il 40% circa), che i lavoratori dipendenti (il 53%), di cui 8 su 10 con un contratto a tempo determinato. Sono solo alcuni dei dati emersi durante un incontro dedicato alla sicurezza sul lavoro in campo agricolo da Coldiretti Puglia nell’ambito della Fiera del Levante di Bari.

© Foto: Puglia Verde

Presenti all’iniziativa il viceprefetto di Bari, Michelangelo Montanaro, Fulvio Longo, direttore del Dipartimento di Prevenzione di ASL Bari, Giuseppe Gigante, direttore regionale INAIL PUGLIA, Rosa D’Eliseo, comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Bari

Un problema culturale, come sottolineato da Romano Magrini, Capo Area Lavoro e Relazioni Sindacali di Coldiretti, secondo il quale bisognerebbe intervenire su due macro-filoni, “il primo indirizzato a sostenere economicamente le imprese nell’acquisto di macchine agricole “sicure” svecchiando la vetustà del parco macchine aziendali – probabilmente prima causa di infortunio nel settore – e il secondo finalizzato a sostenere e promuovere a tutto tondo la “cultura” della sicurezza sostenendo le imprese in quella fase molto delicata della formazione sulla sicurezza che coinvolge come discenti tanto l’imprenditore che i lavoratori”. Secondo Magrini per raggiungere l’obiettivo infortuni “zero” risulta necessario passare attraverso un raggiungibile livello di semplificazione amministrativa degli adempimenti formali. “Se davvero quello degli infortuni, soprattutto mortali, in agricoltura rappresenta un’emergenza nazionale, è necessario superare l’ostacolo (europeo) che non consente ai fondi interprofessionali di formazione continua di finanziarie attività di formazione obbligatoria in materia di sicurezza”, ha concluso Magrini.

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