Con l’insediamento, promosso dall’Autorità di Gestione del Complemento per lo Sviluppo rurale (CSR) del Piano strategico della PAC 2023-2027 della Regione Puglia, entra nel vivo in Puglia l’attività dell’Organismo di Coordinamento regionale dell’AKIS, “Agricultural Knowledge and Innovation System”, acronimo che indica il sistema della conoscenza e dell’innovazione in campo agricolo. L’organismo, fortemente voluto dall’Unione Europea, verrà sviluppato e rafforzato attraverso nove interventi specifici previsti nel CSR della Regione Puglia. Istituito con la deliberazione della Giunta Regionale n. 381 del 28/03/2024, il Coordinamento si è insediato in Fiera del Levante a Bari con una prima riunione nel padiglione 152 della Regione Puglia nella giornata del 22 ottobre 2024.
Compito del Coordinamento regionale sarà coordinare la definizione e l’attuazione delle politiche per l’innovazione e la conoscenza per il settore agroalimentare e forestale nel territorio di competenza, in stretta sinergia con il Coordinamento nazionale
“La Regione Puglia con una dotazione complessiva di circa 44 milioni di euro per il quinquennio 2023/2027 – ha dichiarato il direttore del Dipartimento Agricoltura, Sviluppo rurale e ambientale della Regione Puglia e Autorità di Gestione del CSR Puglia, Gianluca Nardone – sosterrà l’obiettivo trasversale della PAC collegato all’innovazione, garantendo lo scambio e la disseminazione di conoscenze per fornire informazione, formazione e supporti specialistici per i consulenti e gli altri attori dell’AKIS su temi di importanza strategica, quali ad esempio l’uso delle risorse naturali quali acqua, suolo, e aria, i cambiamenti climatici, le condizioni dei mercati e la gestione dell’impresa“.
Dell’Organismo regionale di Coordinamento dell’AKIS fanno parte i soggetti che a vario titolo intervengono nel processo di creazione, gestione e diffusione della conoscenza e dell’innovazione in agricoltura. Si tratta delle università, dei centri di ricerca, delle organizzazioni professionali, degli ordini professionali, degli istituti tecnologici e di altri soggetti del mondo della consulenza e della formazione.
Mi sembra cosa buona per il progresso dell’olivicoltura.