Inaugurata alla presenza, tra gli altri, del ministro all’Agricoltura, alla Sovranità alimentare e alle Foreste, Francesco Lollobrigida, la 46esima edizione di EIMA, la kermesse internazionale delle macchine e delle tecnologie per l’agricoltura, la forestazione, la zootecnia e la cura del verde. Fino al prossimo 10 novembre l’esposizione, organizzata da FederUnacoma, la Federazione Nazionale dei Costruttori Macchine per l’Agricoltura, permetterà di scoprire nel quartiere fieristico di Bologna tutte le novità dell’industria agromeccanica. Organizzata nei suoi 14 settori merceologici e nei 5 Saloni tematici “Componenti”, “Digital”, “Energy”, “Green” e “Idrotech”, EIMA offre una scelta sconfinata di mezzi per aumentare la produttività dell’agricoltura riducendo drasticamente il suo impatto sull’ambiente.
In mostra circa 60 mila modelli di macchine, attrezzature e componenti, prodotti dalle oltre 1750 industrie espositrici, delle quali 700 estere da 50 Paesi
“L’esposizione internazionale dell’EIMA suscita aspettative sempre più alte, perché offre soluzioni tecnologiche alle grandi sfide dell’agricoltura e dell’ambiente – ha sottolineato il Direttore Generale di FederUnacoma, Simona Rapastella – “La crescita demografica, i cambiamenti climatici, le emissioni inquinanti, il benessere animale e la difesa della biodiversità – ha spiegato Rapastella – sono tutte questioni decisive per il futuro del Pianeta e possono essere affrontate solo con tecnologie agromeccaniche di nuova generazione”.
Oltre 150 gli incontri in programma nella cinque giorni della rassegna che ha assunto un ruolo politico rilevante negli ultimi anni
Il settore della meccanica agricola risente in modo diretto delle variabili che condizionano sia l’economia industriale che quella agricola, come ricordato dagli organizzatori. Nell’anno passato e nell’anno in corso l’andamento del settore industriale è stato influenzato dal costo elevato delle materie prime e delle forniture energetiche – legato a fattori geopolitici e alla guerra in Medioriente – mentre le politiche monetarie restrittive messe in atto per contenere l’inflazione hanno ridotto l’accesso al credito e rallentato gli investimenti. In frenata nei primi sei mesi del 2024 le vendite di trattrici sul mercato internazionale, che registra un calo complessivo del 12% rispetto allo stesso periodo del 2023. Una contrazione attribuibile più a fattori di natura congiunturale che non a una reale flessione della domanda mondiale. “In un prospettiva di medio e lungo periodo il fabbisogno di tecnologie agricole per il settore primario è destinato a crescere, spinto da un’agricoltura in costante sviluppo – ha spiegato la Presidente di FederUnacoma Mariateresa Maschio – e l’incremento della popolazione globale, che è stimata in 10 miliardi di persone entro il 2050, renderà necessario incrementare la produzione agricola del 50% rispetto ai livelli attuali”. “Il settore della meccanica agricola – ha sottolineato la presidente di FederUnacoma – si trova dunque ad affrontare una sfida cruciale, non solo sotto il profilo dell’incremento delle rese produttive, ma sotto quello della sostenibilità”. “Il comparto agromeccanico deve produrre tecnologie che – ha concluso Mariateresa Maschio – si adattino ai più diversi contesti ambientali e climatici, e che supportino l’agricoltura nella soluzione dei problemi legati alla carenza di risorse idriche e alla perdita di fertilità dei terreni”.
EIMA International, una rassegna dall’alto contenuto tecnico
Registrato nel 2024 il record storico di Novità Tecniche premiate nel concorso dedicato, in esposizione nel Quadriportico del quartiere fieristico. Spazio poi alla ricerca in EIMA Campus dove sono rappresentate undici Università. Grande spazio viene dato, in questa edizione dell’EIMA, alle tecnologie digitali e robotiche alle applicazioni dell’Intelligenza Artificiale e ai Big Data che permettono oggi di connettere l’attività delle aziende agricole ai sistemi di previsione meteorologica, di mappatura e di controllo dei territori, di monitoraggio dei prodotti anche ai fini sanitari, di gestione delle filiere agroindustriali, di distribuzione sui mercati, oltre che di controllo dei parametri operativi delle macchine ai fini dell’assistenza tecnica e della sicurezza sul lavoro. “La moderna meccanizzazione consente dunque alle aziende di restare competitive e di marciare al passo con le esigenze ecologiche del Pianeta – ha detto Simona Rapastella – e permette di inserire l’agricoltura all’interno di un macro-sistema che coinvolge tutti, dai consumatori alle istituzioni, fino al mondo della scuola e della formazione”. “Ecco perché questa esposizione – ha concluso il Direttore Simona Rapastella – non è più un evento ‘settoriale’ ma una ‘Fabbrica dell’innovazione’, aperta alle filiere agroindustriali e ai settori economici collegati, e proiettata verso il futuro”.