25 Ottobre 2024

Agricoltura biologica e futuro

Al CIHEAM Bari un focus sul contributo del settore alle nuove sfide organizzato nell’ambito della Mediterranean Innovation Agrifood Week

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Approfondire il valore e il ruolo strategico dell’agricoltura biologica per rispondere alla sfida globale dello sviluppo sostenibile. E’ stato Questo l’obiettivo del seminario organizzato dal CIHEAM Bari, il Centro Internazionale di Alti studi agronomici mediterranei, e dalla Regione Puglia, nell’ambito della seconda edizione della Mediterranean Innovation Agrifood Week tenutasi nel Campus “Cosimo Lacirignola”. “L’agricoltura biologica sposa benissimo quelle che sono le grandi sfide europee, nazionali, ma anche regionali perché noi dobbiamo lavorare tutti insieme per quella che è la transizione verso sistemi agroalimentari del Mediterraneo sostenibili”. A sottolineare il valore dell’agricoltura biologica è Gialuigi Cardone, amministratore scientifico del CIHEAM Bari: “L’agricoltura biologica risponde benissimo a questa esigenza a questo fabbisogno delle politiche. Ricordiamo il Green Deal europeo che sposa benissimo l’agricoltura biologica, tanto che ha chiesto entro il 2030 di poter arrivare a portare il 25% dei terreni coltivati con agricoltura biologica all’interno della Comunità Europea. Questa è un grande sfida e l’agricoltura biologica è stata proprio vista come uno strumento cardine, chiave per poter arrivare a questo obbiettivo, che poi è anche all’interno di quelli che sono gli obiettivi dello sviluppo sostenibile dell’Agenda 20-30 delle Nazioni Unite”.

Una collaborazione, quella tra Ciheam Bari e Regione Puglia, che ha portato alla realizzazione del Piano di Innovazione per lo sviluppo e la gestione dell’Osservatorio Regionale sull’Agricoltura Biologica, nonché del sistema integrato Biobank Open Project. “Oggi è di fatto l’evento finale di un rapporto di collaborazione che ha visto come ultimo progetto PIORABBIOBANK, un’importantissima innovazione nel settore del bio, soprattutto dal punto di vista organizzativo e gestionale – ha affermato Luigi Trotta, dirigente della Sezione Competitività della filiere agroalimentari della Regione Puglia – Abbiamo sburocratizzato, abbiamo dematerializzato i processi a carico delle aziende biologiche e abbiamo ridotto moltissimo le problematiche legate alla gestione documentale da parte delle aziende. Questo è un dato estremamente importante perché, come si diceva oggi nel convegno, l’innovazione tecnologica all’interno del settore del bio non può essere distinta e disgiunta dall’innovazione amministrativa, cosa che grazie a questo progetto abbiamo raggiunto veramente a livelli elevatissimi”.

© Foto: Puglia Verde

L’evento è frutto della collaborazione istituzionale acquisita, negli anni, da Regione Puglia e CIHEAM Bari, che ha portato alla realizzazione del Piano di Innovazione per lo sviluppo e la gestione dell’Osservatorio Regionale sull’Agricoltura Biologica

Un momento di confronto tra i diversi attori di una filiera che grazie al suo metodo di coltivazione, pur formalmente nato 30 anni fa, è al passo con i tempi nell’innovazione di prodotto e di processo. “Continuare a essere al passo significa dare risposte ai consumatori – continua Gialuigi Cardone – I consumatori chiedono dei cibi sani, nutrienti, espressione del territorio. E l’agricoltura biologica con i suoi operatori risponde a questa domanda. Chiede anche di garantire la sostenibilità che non è solo ambientale ma anche economica, anche gli operatori guardano al loro profitto, sempre nel rispetto dell’ambiente ma anche a livello sociale. Tanti operatori, tanti lavoratori nel settore biologico che sono trainanti in regioni come la Puglia che ricordo la seconda regione in termini di superficie, la terza in numero di operatori.

Agricoltura e innovazione: un binomio vincente che annovera tra gli strumenti per la pianificazione del territorio, i biodistretti. “I biodistretti sono dei territori in cui esiste un patto, quindi un accordo tra produttori agricoli, tra consumatori e pubblici amministratori per la gestione sostenibile delle risorse locali – ha dichiarato a margine dell’incontro Salvatore Basile, presidente IN.N.E.R.- Quindi attraverso l’agricoltura biologica e l’agroecologia vengono rivitalizzate le aree rurali e create nuove prospettive per gli operatori”.

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