La crisi del settore energetico minaccia il futuro di una delle filiere regionali d’eccellenza, quella olivicolo olearia. A lanciare l’allarme in occasione dell’assemblea ordinaria dei soci tenutasi presso il Politecnico di Bari, l’Associazione dei frantoiani di Puglia.
“Siamo veramente preoccupati e addirittura con la probabile non apertura dei frantoi, perché facendoci due conti con l’aumento dei costi che il mondo agricolo ha subito, con l’aumento del carburante e quant’altro – ha affermato Stefano Caroli, presidente Associazione Frantoiani Di Puglia – forza maggiore il costo delle olive sarà superiore. In più per la trasformazione noi avremo dei costi notevoli ma la cosa che ci preoccupa è questa differenza di costi tra l’Italia, la Spagna, la Grecia che sono i nostri competitor nella produzione olivicola europea”.
Un’annata difficile in cui alla mancanza di olive – si stima un calo produttivo di circa il 30% – vanno ad aggiungersi tutte le problematiche che stanno interessando l’agricoltura. “Sono situazioni imprevedibili e difficile da gestire che dovremmo cercare di gestire nella migliore maniera possibile – ci ha riferito Alberto Amoroso, vicepresidente A.I.F.O – Sicuramente dovrà essere aumentata l’integrazione nella filiera, quindi dall’agricoltore al frantoiano, per cercare di utilizzare in maniera migliore anche tutti i sottoprodotti che arrivano dalla lavorazione delle olive, penso alle sanse, penso alle acque di vegetazione”.
La Puglia è stata pioniera nella valorizzazione della figura del Mastro Oleario, con l’approvazione della legge regionale n. 9 del 2014, modificata nel 2018, che aveva dettato le norme per l’impresa olearia e istituito l’Albo regionale dei mastri oleari
Guardando al medio e lungo termine, opportunità per il settore giungono dal PNRR. “L’opportunità che verrà concessa appunto alle aziende aderenti al progetto di filiera – ha affermato Elia Pellegrino, presidente A.I.F.O. – sarà quella di vendere un prodotto con bollino A.I.F.O. che garantisca la provenienza, la tracciabilità ma fondamentalmente questi principi di sostenibilità”.