Quello appena iniziato potrebbe essere un anno da ricordare purtroppo in termini negativi per il mondo del vino italiano, dopo anni di crescita sui mercati mondiali, come emerge dall’indagine congiunturale dell’osservatorio UIV Vinitaly, lo scorso anno le imprese di settore italiane si stima abbiano registrato un aumento dei costi pari all’83% derivanti dai soli aumenti dei prezzi energetici e delle materie prime secche. “Tappi, etichette, ormai il vino ha un indumento, tutto quell’indumento costa di più, altro tema è il tema dell’energia.”, sottolinea Vincenzo Patruno, Presidente Fedagripesca Confcooperative Puglia.
Problemi vecchi e nuovi ai quali si cerca di trovare una soluzione anche partendo come emerso dal tavolo di confronto da un piano strategico per il vino pugliese.