25 Ottobre 2024

Allevatori di bovini da latte pugliesi, al via le domande di aiuto

Il sostegno stanziato per fronteggiare i problemi che sta attraversando il settore, potrà essere richiesto dagli allevatori che non hanno beneficiato della medesima provvidenza nel 2022

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C’è tempo fino alle ore 12.00 del 26 settembre per  presentare la domanda di aiuto per gli allevatori di bovini da latte pugliesi. Sono state stabilite infatti le modalità di attuazione e di concessione degli aiuti della Regione Puglia per far fronte al continuo aumento di prezzi nel settore zootecnico, legato alla crisi geopolitica determinata dalla guerra Russia-Ucraina.

© Foto: Puglia Verde

Ammonta a 150mila euro la dotazione finanziaria per l’esercizio 2023, stabilita dal Consiglio regionale con la legge di bilancio

Il Consiglio regionale con la legge di bilancio 2023 ha stabilito di stanziare una dotazione finanziaria per l’esercizio finanziario 2023, in termini di competenza e cassa, di euro 150 mila.

Con Determinazione Dirigenziale n. 352 del 29.08.2023, pubblicata nel BURP n. 80 del 31.08.2023 sono stabilite le modalità di attuazione e di concessione degli aiuti della Regione Puglia nel settore in parola, nel rispetto della Comunicazione C (2022) 7945 del 28.10.2022 “Quadro temporaneo di crisi per misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia a seguito dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina”, nonché in base alla decisione della Commissione europea C (2022) 9669 del 16.12.2022 che ha approvato il regime di aiuti dello Stato italiano avente identificativo SA. 105191 e al Decreto del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste n. 48570 del 31.01.2023.

Possono accedere all’aiuto gli allevatori pugliesi che possiedano, alla data del 30.6.2022, bovini da latte di età superiore a 24 mesi, che siano in regola con gli obblighi di condizionalità e che, quindi, abbiano percepito il pagamento della Domanda Unica 2021, che siano titolari di un fascicolo SIAN validato e in regola con gli obblighi previdenziali e che non abbiano beneficiato nel 2022 della medesima provvidenza.

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