Hanno consegnato la propria licenza i pescatori che operano nell’area protetta, aderendo al fermo pesca per tutelare la fauna ittica. Per un mese, infatti, non svolgeranno alcuna attività dentro e fuori Torre Guaceto, appoggiando l’adesione dell’ente gestore all’iniziativa lanciata dalla Regione Puglia che, con una call aperta a tutte le Aree Marine Protette pugliesi, riconoscerà ristori economici ai pescatori che si fermeranno. Dal primo al 30 novembre sarà bloccata anche la pratica ricreativa dentro la riserva e oltre i suoi confini.
Al fermo si atterranno i pescatori artigianali di Brindisi e Carovigno ossia i territori di pertinenza dell’area protetta
A sollecitare maggiore protezione e tutela per gli agricoltori è anche la Cia, che sottolinea le ottime prospettive attese per l’annata olivicola, dal punto di vista qualitativo. Ma, proprio nel momento in cui si cerca di rilanciare un settore vitale, strategico e fondamentale anche per il turismo, con interessanti sviluppi e segnali di crescita per il turismo dell’olio, – fa sapere la Cia in una nota – i tentacoli della criminalità rischiano di vanificare lo sforzo prodotto da centinaia di olivicoltori.
“È arrivato il momento che lo Stato faccia sentire la propria presenza”, sottolinea Gennaro Sicolo, presidente regionale e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, che ricorda le proposte elaborate dalla Cia Puglia, tra cui l’istituzione “di una polizia rurale regionale che abbia competenze, ambiti e prerogative di intervento specifiche per contrastare più efficacemente l’azione della criminalità organizzata nelle campagne”. Ma, alla luce della recrudescenza dei fenomeni, la Cia torna a chiedere di utilizzare anche l’esercito per presidiare il territorio.