Un provvedimento per sospendere immediatamente l’avvio delle operazioni del Consorzio unico. A chiederlo al governo regionale è Confagricoltura Puglia, critica sull’accorpamento in un unico ente dei consorzi Arneo, Stornara e Tara, Terre d’Apulia e Ugento Li Foggi. “Con l’avvicinarsi della data di varo del Consorzio di Bonifica del Centro Sud Puglia, prevista per il 1° gennaio 2024, – scrive il presidente Luca Lazzàro – desideriamo sottolineare la mancanza di interesse mostrata dal Governo regionale nel dialogare con le organizzazioni professionali agricole sul futuro dei Consorzi commissariati.” Di qui la richiesta di una sospensione delle procedure di attivazione dell’ente unico.
L’avvio del Consorzio Unico di Bonifica è stato deliberato dalla Giunta della Regione Puglia il 31 luglio del 2023
Secondo Confagricoltura Puglia, però, un ente unico comprometterebbe la possibilità di avere strutture efficienti vicine ai territori. “Da molto tempo, la nostra organizzazione sostiene la necessità di una revisione approfondita della legge regionale 1/2017”, spiega in una nota il presidente di Confagricoltura Puglia. “Questa normativa sembra ispirata a una volontà di rinnovamento radicale, simile all’abolizione delle province italiane, che alla fine è fallita. Riteniamo utopico pensare a un Consorzio unico per gestire una funzione così cruciale come la sicurezza dai rischi idraulici in un’area che si estende da Santa Maria di Leuca a Canosa di Puglia”.
Non sarebbero chiare, inoltre, secondo l’organizzazione di categoria, le modalità con cui il governo regionale intende avviare la fase di autogoverno prevista da giugno 2024. In particolare, Confagricoltura chiede dettagli sul processo di consegna della struttura agli agricoltori che diventeranno amministratori del Consorzio, specialmente in termini di equilibrio economico-finanziario. Critica è l’organizzazione anche sul coinvolgimento degli agricoltori nei processi decisionali. “Il governo regionale – si legge nella nota di Confagricoltura Puglia – non ha intrapreso alcun dialogo costruttivo con gli agricoltori, i quali hanno subito per decenni la mancanza di servizi cruciali per la sicurezza dei territori e si sono continuamente trovati a fronteggiare richieste tributarie ingiuste.”
La proposta di Confagricoltura Puglia, se la Regione intende procede con la fusione dei consorzi di bonifica, è di prevedere almeno due enti: uno per le province di Barletta-Andria-Trani e Bari e un altro per le tre province salentine. Questa suddivisione, secondo Confagricoltura Puglia, “potrebbe essere più attenta alle esigenze dei territori, favorendo una risposta più rapida e una migliore pianificazione delle attività di manutenzione del territorio e della gestione della risorsa più importante per l’agricoltura pugliese, l’acqua. Naturalmente, sarebbe necessario esaminare attentamente gli aspetti tecnici e funzionali relativi alle fusioni dei consorzi salentini per valutare la fattibilità e le esigenze per l’attuazione di una struttura così complessa”.