25 Ottobre 2024

Puglia, caccia in deroga agli storni per proteggere le olive

La Regione Puglia la autorizza a partire dall’11 novembre. Coldiretti: “In migliaia mangiano le olive e danneggiano le piazzole e gli ortaggi”

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Dal prossimo 11 novembre sarà possibile il prelievo degli storni nella piana olivetata litoranea tra Bari e Brindisi e lungo la fascia pedegarganica della provincia di Foggia. Con atto dirigenziale dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia (n.652 del 16 ottobre 2023) si autorizza il prelievo in deroga degli storni nelle aree maggiormente colpite dal fenomeno.

© Foto: Puglia Verde

Il periodo massimo di applicazione della caccia in deroga della specie protetta va dall’11 novembre 2023 al 21 gennaio 2024

I limiti quantitativi di massimo prelievo sono fissati a 10.000 unità. Ogni operatore, inoltre, non potrà prelevare più di 10 unità al giorno per un massimo stagionale di 30 unità. 333 è, invece, il numero massimo di operatori che possono ottenere l’autorizzazione, 233 per l’Area di Bari e Brindisi e 100 per Foggia. Gli abbattimenti, si legge nell’atto dirigenziale, possono essere effettuati esclusivamente in presenza di oliveti con frutto pendente e ad una distanza non superiore a 100 metri dalle colture olivicole in frutto.

I cambiamenti climatici, commenta Coldiretti Puglia in una nota, hanno causato la proliferazione degli uccelli divenuti stanziali in Puglia che, oltre a mangiare le olive, coprono di escrementi gli ortaggi in campo e pregiudicano le piazzole, arrecando danni ingenti alle produzioni. Gli storni mangiano ognuno fino a 20 grammi di olive al giorno, aggiunge l’associazione di categoria. Le zone più colpite dal fenomeno sono le aree olivetate di Bari e Brindisi e il Gargano, nell’epicentro tra San Giovanni Rotondo e Manfredonia. Gli storni distruggono anche le piazzole adibite alla raccolta delle olive e gli olivicoltori sono costretti a contrastare una calamità senza averne gli strumenti, condannati – sostiene Coldiretti Puglia – quasi a riprogrammare la propria attività agraria per scongiurare la distruzione della produzione. Il danno che si attesterebbe tra il 30 ed oltre il 60% a carico degli olivi. Tra l’altro, non è soltanto l’olivicoltura a risultare colpita, dato che il passaggio degli stormi di storni lascia sugli ortaggi quantitativi di escrementi tali da rendere impresentabile il prodotto sul mercato.

Ma non sono solo gli storni a danneggiare le colture. In Puglia sono enormi i danni causati dalla fauna selvatica, insiste Coldiretti. I cinghiali distruggono le coltivazioni e attaccano gli uomini e gli animali allevati. Ci sono poi i lupi e i cani inselvatichiti, oltre alle lepri che divorano i campi di ortaggi. I cormorani, invece, mangiano i pesci negli impianti di acquacoltura. A questi si aggiungono i pappagalli verdi che divorano frutta e mandorle. Il danno, stimato dalla Coldiretti Puglia, supera i 20 milioni di euro.

 

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