1 Febbraio 2025

La DOP economy vale in Puglia 678 milioni

Lo rivela il XXI Rapporto Ismea-Qualivita. Con 60 filiere certificate, la Puglia è nona in Italia nel 2022 per impatto economico del settore DOP e IGP. Sesta nel comparto vino che rappresenta il 93% del valore alla produzione. Dopo il boom del 2021, calo del 15,6%

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In Puglia la DOP economy vale 678 milioni di euro. È questo, infatti, il valore generato nel 2022 dalle 60 filiere del cibo e del vino DOP e IGP pugliesi. Ad apportare il contributo maggiore in termini economici è proprio la filiera del vino,  seguita dagli oli di oliva, dai formaggi e dai prodotti ortofrutticoli. Sono alcuni dei dati contenuti nel Rapporto Ismea-Qualivita 2023 sulla Dop economy italiana presentato a Roma con l’intervento del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. Lo studio descrive un comparto in crescita nel 2022, che vale in Italia 20,2 miliardi di euro, pari al 20% del fatturato complessivo dell’agroalimentare italiano, grazie al contributo delle filiere agroalimentari e vitivinicole DOP e IGP del Paese.

© Infografica: Ismea-Qualivita

La Puglia è la nona regione in Italia e la seconda del Sud per impatto economico del settore IG 

Dopo il boom del 2021, si legge nel rapporto, la Dop economy della Puglia è calata del 15,6%. Il suo peso, sul valore complessivo del settore agroalimentare regionale, è pari al 10%, grazie al lavoro di 17.008 operatori. A coordinarli ci sono 21 Consorzi di tutela delle filiere del vino e del cibo riconosciuti dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. Nello specifico, la prima provincia pugliese per impatto economico è Taranto, con 238 milioni di euro. Seguono Lecce, con 117 milioni, e Foggia, con 113 milioni. Più distanziata è Brindisi, al quarto posto con 86 milioni, seguita da Barletta-Andria-Trani, con 67 milioni e da Bari, che chiude la classifica pugliese, con 56 milioni.   

© Foto: Puglia Verde

Guardando al comparto del vino, la Puglia sale al sesto posto

Il settore ha un valore alla produzione di 631 milioni di euro nel 2022, pari al 93% del totale regionale, e nonostante un calo del 17,7% rispetto all’anno precedente. Con 38 filiere certificate, il comparto coinvolge 12.500 operatori. Puglia IGP, Primitivo di Manduria DOP e Salento IGP sono le denominazioni con il maggiore ritorno economico in regione. Seguono, stando ai dati del rapporto, il Salice Salentino DOP, il Castel del Monte DOP e il Tarantino IGP.

Netto aumento del valore alla produzione, invece, per il comparto del cibo, che nel 2022, con 47 milioni di euro generati da 22 filiere certificate, segna un incremento del 28,3% rispetto all’anno precedente. La regione è 13esima in Italia per valore economico del comparto, che coinvolge 4.508 operatori. La denominazione che apporta la maggior parte del valore economico in regione è il Terra di Bari DOP. Seguono, il Caciocavallo Silano DOP, la Burrata di Andria IGP, la Mozzarella di Bufala Campana DOP, il Pane di Altamura DOP e il Dauno DOP.

A livello nazionale, le quattro regioni del Nord-Est concentrano da sole il 55% del valore delle DOP e IGP – con Veneto e Emilia-Romagna che si confermano le prime regioni in assoluto per valore economico – mostrando una crescita di quasi il +6% sul 2021. In termini relativi è però il Nord-Ovest a presentare l’incremento maggiore, trainato da Piemonte e Lombardia, la regione con la crescita più alta nel 2022. Il Centro Italia, guidato dalla Toscana, segna un +4%, mentre l’area “Sud e Isole”, dopo gli importanti incrementi registrati nel 2020 e nel 2021, avanza di un ulteriore +3%. A contribuire sono soprattutto Campania (+9%), Sardegna (+19%) e Abruzzo (+9%).

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