Ricca di fibre, sali minerali, vitamine e antiossidanti è considerata anche un portafortuna, che non può mancare sulle tavole di fine anno. La lenticchia è tra i legumi più ricercati soprattutto in questo periodo dell’anno, ma non solo. Nel 2023 è stata la ricetta sulla quale si sono concentrate le ricerche degli utenti su Google, al primo posto davanti a tanti altri piatti, come bigoli, gnocchi e Valdostana. E la Puglia vanta una pregiata IGP, la lenticchia di Altamura, nota per il suo gusto delicato e con caratteristiche peculiari.
La lenticchia di Altamura IGP viene coltivata in un territorio compreso tra Puglia e Basilicata
I terreni di coltura, che ricadono in parte anche all’interno del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, si estendono dall’Alta Murgia fino alla provincia di Matera, passando dal territorio carsico delle gravine. La peculiarità del territorio conferisce alla lenticchia di Altamura caratteristiche organolettiche particolari. Ha, infatti, un’ottima consistenza e un alto contenuto di ferro e proteine. Inoltre, si cuoce facilmente e conserva la croccantezza e un profumo e un sapore delicati, conferiti proprio dalla terra d’origine.
L’Indicazione Geografica Protetta designa come Lenticchia di Altamura la granella secca che presenta una colorazione che va dalle diverse gradazioni del verde a quelle del marrone. Ha una forma piatta e dimensione differenti, in base alle quali si definisce grande o piccola. A garanzia della qualità del prodotto IGP, ogni fase del processo di produzione, dalla semina al confezionamento, deve essere effettuata nel territorio di appartenenza.
Ma perché la lenticchia è considerata, fin dai tempi antichi, la “carne dei poveri”? Sicuramente per le sue proprietà nutrizionali. Il piccolo legume, infatti, è ricco di proteine e povero di grassi. L’elevato contenuto di fibra le rende molto utile per il funzionamento dell’apparato intestinale e per tenere sotto controllo il livello del colesterolo. Le lenticchie, inoltre, contengono isoflavoni, fitonutrienti ad azione antiossidante, tiamina, che contribuisce a migliorare i processi di memorizzazione, e ferro. Stando ai dati forniti dal Consorzio di Tutela della Lenticchia di Altamura IGP, 100 grammi di lenticchie di Altamura contengono in media circa il 25% di proteine, l’8% di fibre, il 6% di ferro e solo il 2% di grassi.
Passando dalle scienze della nutrizione alle tradizioni popolari, la lenticchia, fin dai tempi dei romani, è considerata un portafortuna. Si attribuisce ai nostri antenati, infatti, l’usanza di regalare un sacchettino di lenticchie con l’augurio che si trasformassero in monete nel corso dell’anno. Non sappiamo se nei secoli sia mai successo, e lasciamo alle convinzioni personali il giudizio sulle virtù propiziatorie di questo antico legume. Indiscutibili, invece, sono i benefici delle lenticchie sulla salute. Se poi arriva anche un pizzico di fortuna, di certo non guasta.