25 Ottobre 2024

Carne coltivata, 12 Paesi chiedono alla Ue un dibattito pubblico

I firmatari chiedono, nella nota congiunta presentata al Consiglio europeo Agricoltura e Pesca, una valutazione d’impatto sul cibo prodotto in laboratorio

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Un supplemento di indagini sulla carne coltivata in laboratorio, che conduca a una valutazione d’impatto completa e basata sui fatti, prima di qualsiasi autorizzazione al commercio. È quanto chiedono all’Unione Europea i 12 Paesi che hanno firmato una nota congiunta, presentata al Consiglio Ue dell’Agricoltura e della Pesca che si è svolto a Bruxelles. Il documento è stato redatto da Italia, Francia e Austria, con il sostegno di Repubblica Ceca, Cipro, Grecia, Ungheria, Lussemburgo, Lituania, Malta, Romania e Slovacchia.

© Foto Lazhko/motion array

I Paesi firmatari del documento chiedono che la Commissione avvii una consultazione pubblica sulla carne coltivata in laboratorio

In tutto il mondo sono emerse alcune nuove pratiche di produzione alimentare basate su cellule artificiali coltivate in laboratorio – si legge nel testo – tuttavia queste pratiche rappresentano una minaccia agli approcci primari basati sull’agricoltura e ai metodi di produzione alimentare genuina che sono al centro del modello agricolo europeo. Lo sviluppo di questa nuova produzione alimentare coltivata in laboratorio solleva molte domande che devono essere discusse approfonditamente tra gli Stati membri, la Commissione, le parti interessate e il pubblico in generale”.

I firmatari del documento, inoltre, chiedono “un approccio trasparente, scientifico e globale per valutare lo sviluppo della produzione di carne basata su cellule artificiali“. La valutazione d’impatto, scrivono, dovrà affrontare “questioni etiche, economiche, sociali e ambientali, oltre che nutrizionali, di sicurezza sanitaria, di sovranità alimentare e di benessere animale“. Inoltre, si legge ancora nel documento, “in base a quanto previsto dalla normativa comunitaria sulla definizione di prodotti a base di carne, i prodotti a base di cellule non potranno mai essere definiti carne“. Di qui la richiesta alla UE di “garantire che i prodotti coltivati artificialmente in laboratorio non vengano mai promossi come alimenti autentici o confusi con essi“.

Foto: KLAW MEDIA/shutterstock

L’Italia è stato il primo Paese in Europa ad approvare, lo scorso novembre, una legge che vieta la produzione e la commercializzazione di “carne coltivata” in laboratorio

Il testo del ddl è stato inviato alla Commissione Europea che dovrà esprimersi entro il 4 marzo, ma che può anche decidere di prolungare di altri tre mesi la sospensione. A oggi, però, in Europa nessun prodotto coltivato in vitro o in laboratorio è stato autorizzato alla commercializzazione. La richiesta di autorizzazione al commercio di alimenti da nuove fonti, o ‘novel food’, come le proteine da insetti o, appunto, la carne coltivata in laboratorio, deve essere sottoposta a una approfondita valutazione da parte dell’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare.

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