2 Febbraio 2025

Produzione agricola in calo per effetto dei cambiamenti climatici

Contrazione dell’1,5% nel 2022 dovuta a siccità ed eventi estremi, secondo uno studio Censis Confcooperative. Legumi, olio d'oliva e cereali le coltivazioni più colpite

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È l’agricoltura il settore economico che risente maggiormente delle conseguenze dei cambiamenti climatici. La conferma arriva dallo studio Censis Confcooperative, con un focus che accende i riflettori sull’impatto dei disastri naturali e dei cambiamenti climatici sull’economia del Paese. Solo nel 2022 i danni ammonterebbero a circa 17 miliardi di euro, lo 0,9% del PIL. Negli ultimi 40 anni, 1/3 del valore dei danni provocati da eventi estremi nella UE sarebbe stato “pagato” dall’Italia: tra il 1980 e il 2022, infatti, le perdite economiche causate nel nostro Paese da eventi estremi e da disastri naturali si sono attestate sui 210 miliardi di euro. Si tratta di un costo pesantissimo pari all’intero importo del PNRR e a 10 manovre finanziarie – commenta Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative – Di questi 210 miliardi, ben 111 sono determinati dagli effetti dei cambiamenti climatici. Ecco perché la cura del territorio non è un costo, ma un investimento sul sistema paese“.

© Foto: Puglia Verde

Agricoltura, solo nel 2022 persi quasi 900 milioni di euro

Buona parte del risultato negativo è da imputare alla diffusa siccità e alla carenza di precipitazioni, tanto che il 2022 è considerato l’anno più caldo di sempre. Quasi tutte le tipologie di coltivazioni – si legge nel rapporto – hanno subito un duro contraccolpo: la produzione di legumi (-17,5%), l’olio di oliva (-14,6%), i cereali (-13,2%). In flessione anche ortaggi (-3,2%), piante industriali (-1,4%) e vino (-0,8%). Il comparto zootecnico ha subito una riduzione della produzione pari allo 0,6%. Dal punto di vista territoriale, la flessione del volume di produzione ha avuto una maggiore incidenza nel Nord Ovest (-3,5%) e nel Sud (-3,0%).

© Foto: Puglia Verde

Anche in Puglia stress idrico e temperature sopra la media stagionale stanno mettendo a rischio i raccolti di grano, soprattutto nella provincia di Foggia, e di legumi. Ma a minacciare le coltivazioni sono anche i fenomeni estremi, sbalzi termici e precipitazioni brevi ed intense, diretta conseguenza dei cambiamenti climatici. Ad amplificare gli effetti dei cambiamenti climatici è anche il consumo di suolo: persi in Puglia nel 2022, secondo i dati pubblicati dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, altri 718 ettari di suolo netto.

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