25 Ottobre 2024

PAC, dal Consiglio Ue via libera alle prime norme sulla semplificazione

Meno controlli per gli agricoltori e alcune deroghe agli obblighi della condizionalità rafforzata. Chiesta dall'Italia una revisione della PAC che assicuri reddito agli agricoltori e garantisca al tempo stesso la tutela dell'ambiente

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Dovrebbero entrare in vigore nelle prossime settimane alcune delle misure di semplificazione nell’applicazione della PAC, la Politica agricola comune, approvate dal Consiglio Ue Agricoltura e Pesca nell’ultima riunione del 26 febbraio. I ministri dell’Agricoltura hanno discusso dell’attuale crisi e delle sfide del settore sulla base delle informazioni della presidenza belga e di un documento informale sulla semplificazione preparato dalla Commissione Europea e reso noto già il 22 febbraio scorso. Concordate una serie di azioni a breve termine, per dare una risposta all’attuale crisi, mentre l’Italia ha presentato un pacchetto di proposte.

© Foto: Puglia Verde

Una revisione della PAC che assicuri reddito agli agricoltori e garantisca al tempo stesso la tutela dell’ambiente è quanto chiede l’Italia nel documento presentato ad Agrifish

Un documento – han ricordato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenendo alla conferenza stampa di “Relazione sull’attività dell’Agrifish” – che invita la Commissione Ue a fare un passo indietro rispetto alle politiche ideologiche e folli che, in nome di un presunto ambientalismo, hanno messo in ginocchio il nostro settore primario.” Nel paper italiano si chiede, tra l’altro, reciprocità degli standard di produzione applicati ai Paesi Terzi. “Da una parte – continua Lollobrigida – ci sono gli imprenditori europei e italiani, che più di altri rispettano le regole, dall’altra ci sono incrementi dell’import da Paesi che non lo fanno. Serve che si rispettino le stesse regole”.

Il Consiglio ha dato il via libera alla modifica della norma BCAA 1, grazie alla quale si eviterà l’obbligo per gli ex allevatori di convertire i seminativi in prati. Sulla norma BCAA 6, che impone la copertura vegetale minima del suolo, per non lasciarlo scoperto nei periodi più sensibili, invece, il Consiglio ha invitato la Commissione a rivedere le possibili pratiche per tener conto delle caratteristiche regionali e in modo che gli agricoltori possano beneficiare di una maggiore flessibilità.

© Foto: Puglia Verde

Un’altra delle proposte, presentata dalla Commissione europea e accolta dal Consiglio, riguarda la riduzione delle ispezioni delle autorità nazionali nelle aziende agricole. Per i controlli saranno utilizzate le immagini del satellite Copernicus, dimezzando così il numero di visite sul posto. A breve, inoltre, la Commissione pubblicherà una nota esplicativa del ricorso al concetto di “forza maggiore” e “circostanze eccezionali” per consentire agli agricoltori, che non possono soddisfare tutti i requisiti della PAC a causa di eventi eccezionali e imprevedibili, di non vedersi imporre sanzioni.

A marzo la Commissione lancerà un sondaggio rivolto agli agricoltori, per individuare le principali fonti di preoccupazione e comprendere quali elementi derivanti dalle norme della Pac comportano maggiori oneri amministrativi. Ma l’incertezza sui tempi di attuazione delle varie misure, al momento solo annunciate, non ha soddisfattogli organizzazioni di categoria, tra cui Coldiretti, scese in piazza per protestare nella capitale belga, con una nutrita rappresentanza di agricoltori pugliesi, guidata dal presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo, e dal direttore, Pietro Piccioni. Dito puntato anche contro l’arrivo massiccio di grano turco e ucraino nei porti pugliesi e contro il sistema di controllo dell’Unione europea che ha lasciato passare materiale vegetale infetto, causando danni ingenti all’olivicoltura pugliese con la Xylella.

© Foto: Coldiretti Puglia

A parlare di grande ritardo in relazione alle parziali aperture arrivate da Bruxelles, il presidente della Copagri, Tommaso Battista. Pur riconoscendo l’impegno delle istituzioni comunitarie, che hanno di fatto accolto le motivazioni alla base delle proteste degli agricoltori che hanno interessato praticamente tutto il continente comunitario – ha sottolineato Battista intervenendo alla conferenza stampa organizzata dal Masaf all’indomani del Consiglio Agrifish –  riteniamo insufficienti le proposte messe sul tavolo, in quanto non di rapida e immediata attuazione”, ha rimarcato Battista, secondo cui “ai produttori agricoli italiani serve un cambio di passo immediato che riequilibri le tre anime della sostenibilità, ovvero quella economica, ambientale e sociale”.

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