25 Ottobre 2024

Biodiversità pugliese, un patrimonio da custodire, proteggere e tutelare

Importante il lavoro di recupero e conservazione del prezioso patrimonio naturale che è stato celebrato nella Settimana della biodiversità pugliese

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Un patrimonio da tutelare, uno scrigno naturale da custodire e tramandare attraverso la conoscenza che parla di agricoltura, alimentazione e ambiente: è la biodiversità pugliese. Un’eredità importante di cui la Puglia è ricca e alla quale è rivolta particolare attenzione. Il lavoro realizzato negli ultimi anni grazie a una rete regionale fatta di istituzioni, agricoltori, istituti di ricerca, scuole e associazioni, ha permesso di recuperare centinaia di varietà a rischio di erosione genetica.

La Puglia è una delle regioni più importanti più ricche assolutamente dal punto di vista del patrimonio genetico delle varietà conservate – ha affermato Luigi Trotta, Dirigente Filiere Agricole Regione Puglia – Grazie al lavoro realizzato negli ultimi anni abbiamo in conservazione oltre 650 varietà di cui non conoscevamo neanche l’esistenza”.

Un bene prezioso celebrato anche quest’anno dal 20 al 28 maggio con un ricco programma di attività diffuse su tutto il territorio regionale

127 tra seminari, visite guidate tra boschi, riserve naturali e masserie, degustazioni, laboratori, reading letterari hanno caratterizzato la sesta edizione della Settimana della Biodiversità Pugliese organizzata in stretta sinergia tra il Dipartimento Agricoltura della Regione Puglia e il Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti (Di.S.S.P.A.) dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Spazio alla biodiversità dal campo alla tavola, nell’incontro realizzato a Rutigliano presso Azienda Sperimentale del CREA-Agricoltura e Ambiente “Maria Elisa Venezian Scarascia”: protagonisti il “Grano Buono di Rutigliano”, il mandorlo e le erbe aromatiche.

Io e Nicola Sanitate – ha affermato Marcello Marstrorilli del CREA -Agricoltura e Ambiente – siamo i custodi per la Regione Puglia di questo di questo grano che fa parte delle specie che sono protette. È un grano particolare dal quale non si ottiene la farina ma viene consumato tal quale come se fosse del riso”.

Andando a passeggio sui tratturi – ricorda Laura D’Andrea, Primo ricercatore Crea Agricoltura e Ambiente – possiamo incontrare tantissime erbe aromatiche che possono essere utilizzate nella nostra cucina mediterranea come la borragine, la calendula e il finocchietto che possono essere utilizzati sia nella tradizione dei piatti locali e i loro fiori oggigiorno possono essere utilizzati anche per fiori eduli, nuova tendenza in cucina”.

Sempre più centrale il ruolo della Puglia da un punto di vista scientifico: Lecce ospiterà a settembre il XIV convegno nazionale della biodiversità unitamente al primo convegno internazionale dedicato alla biodiversità mediterranea.

E’ un convegno che vede riuniti i principali ricercatori a livello internazionale – ha affermato Luigi Trotta, Dirigente Filiere Agricole Regione Puglia – e questo sancisce il ruolo anche dal punto di vista della valenza scientifica che la Puglia sta assumendo su questo tema”.

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