2 Febbraio 2025

Xylella Fastidiosa, lo scudo delle associazioni di categoria

L’annosa questione è stata al centro di alcuni incontri organizzati nei giorni scorsi da alcune organizzazioni professionali. Tra le richieste avanzate, la nomina di un commissario straordinario

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In Puglia non si abbassa la guardia nei confronti della fitopatia che in Salento ha devastato il patrimonio olivicolo della regione, la Xylella Fastidiosa.  In prima linea le associazioni di categoria. Ricostruire significa affrontare il tema dell’acqua che è un fattore prioritario, non c’è vita, non si può impiantare – ha dichiarato Pietro Piccioni, direttore Coldiretti Puglia – In secondo luogo quello di accelerare tutte le procedure per fare in modo che tutte le risorse ricadano sui nostri agricoltori. A oggi questo purtroppo non sta avvenendo: la burocrazia è lunga, i pochi soldi a disposizione non vengono ancora spesi. Guardando l’articolo 6 sono passati tre anni, considerate che in tre anni una pianta già andava in produzione, già poteva avere un nuovo prodotto, invece noi ancora dobbiamo impiantarla”.

Critica la posizione anche di CIA Puglia. “Noi chiediamo maggiori risorse per la ricerca e quindi per la scienza  – ha dichiarato Giannicola D’Amico, vicepresidente vicario CIA Puglia –  Chiediamo nuove risorse per la rigenerazione olivicola del Salento e delle province di Brindisi e Taranto. Chiediamo un impegno maggiore anche attraverso l’istituzione di un’autorità con poteri speciali per quanto riguarda tutta l’attività di prevenzione e il controllo nelle aree cuscinetto e contenimento”.

A chiedere al Governo la nomina di un commissario straordinario con pieni poteri, struttura e risorse economiche per affrontare l’emergenza Xylella, anche Confagricoltura

A fare il punto della situazione, l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia. “Penso che importante valutare quanto sia stato impegnato in termini di risorse, quali sono i passaggi di quel decreto ministeriale molto farraginoso che sommava le competenze di diversi enti e che si può semplificare. Se il Governo vuole ascoltare come ho già detto in Commissione Politiche Agricole, avremo un confronto di merito. Io sono molto rispettoso di quello che pensano gli altri, però sono anche dell’avviso, data anche l’esperienza di questi due anni di assessorato condotto da me, in cui sono state accelerate tutte le procedure di concerto con le agricole, che oggi saremmo nella condizione di chiedere al Governo ulteriori risorse e semplificazione della procedura in termini di persone che devono occuparsene, un solo ente per istruire le pratiche e magari la certificazione DURC e antimafia una sola volta in fase di liquidazione.

Tra gli articoli più discussi del Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia quello relativo al reimpianto degli olivi in zona infetta. “È uno degli articoli su cui impattano tre soggetti diversi Agea, Arif e Regione Puglia – prosegue Pentassuglia – Dei 40 milioni di quell’articolo 21 sono impegnati, 2 milioni soltanto pagati perché proprio questa farraginosità nelle procedure ha determinato quest’operazione. Tutti sanno che stiamo accelerando ed è uno dei temi su cui abbiamo per esempio appostato ulteriori 20 milioni per scorrere le graduatorie così come abbiamo fatto con la 4.1 C mettendo ulteriori 30 milioni e provando a scorrere l’intera graduatoria. Certo sono passaggi ma come sto facendo in queste ore sto pubblicando il numero delle determine, le date e gli impegni, che partono dal decreto ministeriale del 2020, perché tutti fanno riferimento a quello ma nessun fa riferimento a quando il Governo ha messo nella disponibilità della Regione i soldi. In molti casi a novembre dell’anno scorso, ovvero stiamo parlando di appena 5 mesi fa. Siccome io non sono per il rimpallo delle responsabilità ma sono per la responsabilità del ruolo che ho e che si deve esercitare in Puglia – conclude Pentassuglia – penso che sia arrivato il momento di tirare una linea e di valutare concretamente con il Governo una corretta relazione istituzionale, cosa possiamo fare per determinare le ulteriori risorse e l’accelerata della spesa sapendo che quei soldi serviranno solo a quasi il 10 % del territorio della sola provincia di Lecce”.

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