5 Febbraio 2025

Clima e agricoltura, le conseguenze degli eventi estremi

Violenti acquazzoni, trombe d’aria, siccità. Il clima negli ultimi mesi ha influito sulle coltivazioni. Da ultima, l’anomala ondata di caldo delle ultime settimane

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Dopo gli eventi estremi che hanno caratterizzato l’anno appena trascorso, il più caldo della storia dal 1800 per la Penisola secondo il CNR, temperature anomale hanno interessato l’Europa e l’Italia nelle ultime settimane. Una primavera in anticipo certamente piacevole, ma che inevitabilmente influisce sul ciclo e sulla produttività delle piante. “Nell’autunno c’è stato un caldo anomalo accompagnato tra l’altro da precipitazioni elevate che in alcune zone della Puglia sono state addirittura di tipo catastrofale, delle vere e proprie alluvioni – spiega Domenico Ventrella, del CREA Agricoltura e Ambiente –  Questo caldo nelle specie arboree in particolare può determinare un ritardo nell’induzione della dormienza e quindi praticamente le piante si ritrovano a vegetare. Infatti, abbiamo visto le foglie ancora presenti su alberi di pesco in un periodo anomalo quindi consumando energia che invece dovrebbero impiegare queste piante per i cicli produttivi di quest’anno. Poi c’è stato un caldo anomalo nelle ultime settimane che può provocare un mancato soddisfacimento del fabbisogno in freddo delle stesse piante. Quindi dobbiamo distinguere tra le piante che hanno un elevato fabbisogno di freddo e piante invece che hanno un fabbisogno inferiore. Per le prime in particolare ci può essere un ritardo dell’interruzione della dormienza quindi con un ritardo nella schiusura delle gemme, una fioritura irregolare e scalare, anche in questo caso con delle conseguenze negative sulla produttività delle specie arboree. Per le specie arboree invece che hanno un ridotto fabbisogno in freddo ci può essere paradossalmente invece una fioritura precoce, un risveglio precoce in pratica della pianta, che espone la pianta poi a rischi di gelate nei periodi successivi”.

Da quanto emerso dal bilancio di fine anno dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente, nel 2022 in Italia si sono verificati 310 fenomeni meteo-idrogeologici, 18 dei quali in Puglia. Aumentati rispetto all’anno precedente i danni da siccità, grandinate, trombe d’aria e raffiche di vento e da allagamenti e alluvioni.

© Foto: Puglia Verde

Per il carattere di eccezionalità degli eventi verificatisi nei territori della Puglia dal 1° gennaio al 30 settembre 2022, il MASAF ha ufficializzato lo stato di calamità per siccità nelle sei province pugliesi con la pubblicazione del Decreto in Gazzetta Ufficiale

Una mano concreta agli agricoltori contro i rischi catastrofali derivanti da gelate, siccità e alluvioni giunge dalla PAC 2023-2027. “E’ previsto un fondo assicurativo proprio per gli eventi catastrofali, per i rischi derivanti da eventi estremi quali appunto siccità, gelo e alluvioni – continua Ventrella – Dai premi che gli agricoltori riceveranno sarà detratta una quota pari al 3% che servirà appunto a finanziare questo fondo riservato a tutti gli agricoltori che parteciperanno alla nuova PAC. Questo fondo si chiama il fondo AgriCat e il 2023 sarà un anno di rodaggio in cui questo sistema sarà messo definitivamente a punto”.

Una crisi climatica da combattere mettendo in campo azioni concrete. “Le strategie di adattamento sono indispensabili, ma è indispensabile attuare la transizione energetica passando da un sistema di sfruttamento delle fonti fossili per l’energia a uno sfruttamento delle fonti rinnovabili. Questa è l’unica chiave di volta del sistema – conclude Ventrella – che potrebbe portarci fuori effettivamente da questa crisi climatica. I tempi sono lunghi però è chiaro che più tardi si comincia e peggio è in buona sostanza”.

© Foto: Puglia Verde
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